Cena al museo: un viaggio sensoriale capace di stimolare le percezioni più profonde
La visita di un museo è già di per sé un momento di profondo arricchimento, qualunque sia l’ambito di competenza.
La mente si apre a realtà appartenenti a un passato lontano o a suggestioni più moderne che sono state capaci di segnare le varie epoche in maniera indelebile.
Visitando le sale è possibile ripercorrere la storia del proprio territorio, riconoscendo le origini e le comuni abitudini o di luoghi lontani ed esotici, differenti per usi e costumi e altamente affascinanti.
Spesso ci si sofferma a pensare che l’oggetto davanti ai nostri occhi è stato utilizzato da individui vissuti centinaia se non migliaia di anni fa, lasciando la mente libera di immaginare come fosse lo scorrere del tempo in un contesto così lontano da quello al quale si appartiene.
Pensate adesso quanto ancora l’esperienza può risultare interessante se sommiamo la componente del cibo, aggiungendo una cena da assaporare proprio all’interno di questi edifici, spesso dall’architettura antica e imponente.
Si tratta di un viaggio sensoriale capace di stimolare le percezioni più profonde, da quelle puramente visive a quelle relative al gusto ed all’olfatto.
Il cervello sarà, pertanto, colpito da sollecitazioni differenti e continue, in grado di contattare l’io più profondo e porlo in connessione con la bellezza estetica e storica circostante.
Il vero protagonista sarà, tuttavia, il cuore, in quanto le opere unite al cibo restituiranno a ognuno un sentimento differente, che al termine del tour sarebbe interessante confrontare.
Certamente non ci saranno due persone che di fronte alla valore oggettivo di un dipinto o di una scultura proveranno lo stesso sentire, condizionato dal proprio vissuto personale e dal modo di elaborare che ognuno di noi possiede.
Spesso i menù sono studiati ad hoc per massimizzare la situazione, riprendendo temi relativi al museo e al periodo storico di riferimento.
Prenotare un evento del genere significa mettersi in gioco e apprendere tutta una serie di concetti che non si fermano solo alla pura conoscenza mnemonica, ma formano la coscienza individuale della persona.
Cibo e storia, un connubio vincente
La cena al museo è una vera e propria avventura, che permette di scoprire tutte le caratteristiche di un particolare periodo storico o di un artista da una posizione decisamente privilegiata e più tranquilla rispetto a una visita tradizionale.
Spesso, infatti, il giro all’interno di poli culturali di questo genere non può essere vissuto con la dovuta calma e concentrazione, complice un affollamento eccessivo o la presenza di troppe voci nello stesso momento.
È un vero peccato, in quanto l’arte merita di essere vissuta con il corpo e con la mente, prendendosi anche qualche momento di opportuna riflessione con la propria interiorità.
Solo in questo modo sarà possibile assimilare le immagini che si stanno vedendo, guardandole davvero per quella che è la loro essenza e riconducendola alla propria indole.
Poter sedere a un tavolo al centro delle sale più suggestive è un’esperienza unica nel suo genere, poiché consente alla vista di svariare su tutto il perimetro circostante e al palato di assaporare nel contempo ottime pietanze create dai migliori chef del settore, invitati a partecipare ad eventi esclusivi che si svolgono solo in determinati periodi dell’anno.
Poter prendere parte a un incontro di questo genere, magari assieme alla propria famiglia, offre la possibilità di vivere uno di quei momenti per cui l’esistenza assume un significato e che riescono a strappare un sorriso anche nelle giornate più buie e negative dell’anno.
Inoltre, tornerete a casa con un bagaglio culturale decisamente più ingombrante, che renderà la vostra mente più aperta e ricettiva di prima.
Come si svolge una cena al museo
Generalmente una cena al museo è un evento che viene ideato nei minimi dettagli da un gruppo di esperti che desidera promuovere l’aspetto culturale e permettere agli interessati di attivate tutti i sensi grazie alla contemporanea presenza del cibo.
Il primo step consiste, di solito, in una visita della struttura, assieme a una guida competente e preparata che sappia coinvolgere il gruppo ed inserirlo all’interno della dimensione che vuole raccontare.
Non bisogna solo sentire con le orecchie, ma immaginare il contesto narrato e sentirlo con il cuore: solo in questo modo sarà possibile permettere alle opere e agli oggetti attorno a voi di prendere vita e insegnarvi qualcosa di nuovo.
Per ogni stanza dell’edificio viene fornita un’accurata spiegazione e permesso agli ospiti di prendere qualche minuto di concentrazione personale per assimilare ciò che è stato appena detto.
Se vi siete già informati prima sulla materia, vi sarà possibile porre interessanti domande all’accompagnatore, condividendo le vostre riflessioni con tutti i partecipanti e accendendo interessanti dibattiti in merito.
Dopo aver fatto il pieno di cultura, sarete invitati ad accomodarvi al tavolo, che può essere uno grande per tutti gli invitati se si tratta di un unico gruppo o singole postazioni se le persone sono arrivate tutte separatamente.
Si tratta di un’ottima occasione per socializzare e scambiare opinioni, o per vivere un’esperienza intima con i propria cari, sia che si parli del partner che dei propri figli.
Il menù è accuratamente scelto per massimizzare il risveglio dei sensi, riprendendo cibi tipici del periodo storico in questione rivisitati in chiave moderna per soddisfare anche i palati più esigenti.
Ai colori circostanti si aggiungono quelli delle pietanze, sapientemente realizzate da mani esperte per ripercorrere la storia anche attraverso l’accostamento degli ingredienti.
Un museo a tema medioevale, ad esempio, cercherà di proporre ai propri ospiti manicaretti inerenti al periodo, inseriti in un contesto di tradizione locale legata all’ambiente nel quale ci si trova.
Cibo e storia, cosa si potrebbe chiedere di più a una sola serata?
A chi è rivolta una cena al museo
Optare per una cena al museo può essere un piacevole momento da condividere con la propria famiglia, portando i bambini alla scoperta di un luogo magico e fornendo loro delle spiegazioni che possano essere comprensibili per la loro età.
Anche un posto serio come quello trattato può trasformarsi in un momento per sognare e conoscere i primi rudimenti della storia, sempre nell’ottica del gioco e del divertimento.
Una serata di crescita per tutti, anche per coloro che stanno frequentando le scuole e possono riportare quanto appreso a insegnanti e compagni.
Molto romantica è la location anche se si parla di coppie, poiché assaporare cibi gustosi e pensati in un contesto così esclusivo aumenta l’intimità e permette alla relazione di portarsi su un piano più riflessivo e interiore.
La bellezza estetica circostante stimola infatti pensieri più profondi, creando sollecitazioni totalmente differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati nel corso della nostra routine quotidiana.
Inoltre, se si è parte di un’associazione culturale, è possibile richiedere esperienze di questo genere per tutti i componenti, potendo così godere del momento con persone che possiedono la medesima passione per l’argomento, aggiungendo però un tocco in più con la presenza del cibo.
Il dialogo nel corso della cena sarà quindi fluido e piacevole, così come l’atmosfera tranquilla e rilassata.
Infine, non è necessario rinunciare a una cena al museo se non si ha nessun accompagnatore.
L’esperienza potrebbe anzi trasformarsi in un importante occasione per fare un punto della situazione e riscoprire il proprio lato emotivo a contatto con quadri o sculture emozionanti ed evocative.
I ricordi e il vissuto inizieranno a riaffiorare nella mente, portando in alcuni casi alla commozione e alla liberazione dei sentimenti più profondi e toccanti.
Non esistono pertanto limiti alla fruizione di una situazione simile, bisogna solo predisporre il cuore all’ascolto e lasciarlo guidare le ore della cena.
Alla ricerca di un'esperienza sensoriale completa
Quando si decide di uscire dalla routine e dagli schemi, è opportuno allertare tutti e 5 i sensi, in quanto sarebbe un vero peccato vivere l’esperienza solo a metà o con i propri freni mentali. Pertanto, via libera alle percezioni, lasciando parlare l’interiorità e le emozioni provate.
Il Gusto
Nel corso di una cena il senso protagonista è certamente quello del gusto, sollecitato per ultimo, dopo che già hanno lavorato alacremente tutti gli altri.
Portare alla bocca i cibi e gli ingredienti di qualità scelti dagli chef, godendo contemporaneamente di un panorama circostante raro e suggestivo, produce un’estasi finale della quale beneficiare, capace di rilasciare sensazioni da portare con sé a casa e rispolverare nei momenti difficili della giornata.
Il sapore viene sprigionato quando già il corpo è ebbro di arte e storia e reso ancora più ricettivo dal bagaglio culturale ampliato in precedenza.
Spesso, nel corso di questi eventi, è possibile scegliere il tipo di menù che maggiormente si adatta ai propri gusti, ma il consiglio è quello di lasciarsi tentare da sapori nuovi e mai provati per creare un nuovo serbatoio di ricordi dai quali attingere in futuro.
L'Olfatto
I manicaretti pensati dagli organizzatori dell’evento sono preannunciati dal loro odore inconfondibile, in grado di stimolare piacevoli sensazioni, magari legate a ricordi dell’infanzia con i propri cari.
A questo si unisce il classico profumo degli edifici antichi, delle pitture e delle sculture, che emanano una loro tipica fragranza che sa di tradizione e radici profonde.
Il naso trasmette, pertanto, al cuore questo connubio e permette di accedere a un livello più profondo di quello meramente superficiale.
La Vista
Il primo organo che entra in scena quando si decide di circondarsi di tanta bellezza culturale sono certamente gli occhi, capaci di carpire quanto hanno attorno e trasmetterlo al cuore. Se è vero che le opere vanno “sentite“, l’osservazione è indispensabile per cogliere ogni dettaglio e collocarlo nel giusto contesto storico e culturale.
Talvolta è un piccolo particolare del quadro a rapire la nostra attenzione e permettere alla mente di immaginare scenari nuovi e fantasiosi. Lo step iniziale consiste nel farsi un’idea d’insieme, osservando tutta la produzione, per poi concentrarsi sulle opere di maggiore gradimento.
Per opere non si intendono solo quelle degli artisti della pittura e della scultura, ma anche degli chef che, dalla cucina, cercano di dare sfogo alla loro vena realizzativa, mixando sapientemente gli ingredienti per creare un ottimo piatto.
Sarebbe, quindi, opportuno prendersi tutto il tempo necessario poiché l’attesa amplifica le sensazioni e permette al sapore di esplodere in bocca, dopo averlo osservato attentamente da vicino.
L'Udito
Ascoltare la voce competente e preparata della guida che, prima della cena o nel corso del pasto, spiega le bellezze della sala è una situazione che va vissuta con il massimo dell’attenzione, poiché le sue parole sono in grado di toccare corde profonde e magari poco sollecitate in giornate normali.
La spiegazione, infatti, consente di cogliere dettagli ai quali da soli sarebbe impossibile arrivare senza un’adeguata preparazione, che contribuiscono a creare un sentire più profondo dell’opera che si osserva.
Se si sceglie una cena al museo come occasione romantica, inoltre, il chiacchiericcio leggero degli altri ospiti, perso nei soffitti alti e nelle aree di gradi dimensioni, contribuisce a creare un piacevole sottofondo alla conversazione, accrescendo l’intimità tra i partner.
Il Tatto
All’interno di un museo è impossibile toccare ciò che ci circonda, nel rispetto della conservazione storica delle opere. Alcuni dipinti sembrano, però, talmente realistici da sentire quasi le stoffe sotto le dita, come se il velluto dei vestiti facesse una morbida carezza sulla pelle.
In un’esperienza del genere l’aspetto tattile riguarda principlamente il cibo, soprattutto se vengono servite graziose tipologie di finger food da portare alla bocca senza le posate.
In tal modo sarà possibile saggiarne peso e consistenza, avendo già un’idea precisa di quello che si sta per addentare e massimizzare il piacere.
Dove prenotare una cena al museo in Italia
Numerose sono le location in Italia che decidono di adottare iniziative culturali di questo genere, per promuovere la propria filosofia e tutto il patrimonio posseduto. In testa ci sono le principali città del paese, con qualche eccezione maggiormente di nicchia.
Enrico Bartolini al Mudec
Via Tortona, 56, Milano (MI)
All’interno del Mudec-Museo delle Culture, il ristorante del pluristellato chef propone un’esperienza gastronomica di alta cucina che ha conquistato due stelle Michelin. Troviamo un menù degustazione contemporaneo o anche classico con tutti i piatti d’autore rigorosamente firmati Bartolini.
Terrazza triennale - Osteria con Vista
Viale Alemagna Emilio, 6, Milano (MI)
A Milano, all’interno del Palazzo dell’Arte, si trova invece l’Osteria con Vista – Terrazza Triennale, l’osteria contemporanea che offre una tra le viste più suggestive dell’intera metropoli. Una serra trasparente immersa nel verde dove poter vivere un’interessante esperienza gastronomica con le creazioni dello chef Stefano Cerven.
L'Imbuto
Piazza del Collegio, 7, Lucca (LU)
Un ristorante gourmet che si trova all’interno del Lucca Center of Contemporary Art, guidato dallo chef Cristiano Tomei. Cucina creativa ed arte contemporanea per un’affascinante cena al museo in salette circondati da opere, ma anche in ambienti sotterranei dove troviamo, tra i tavoli, mura medievali.
Colbert
Villa Medici, Viale della Trinità dei Monti, Roma (RM)
A Roma, all’interno della bellissima Villa Medici troviamo il Colbert, il ristorante e caffetteria che affaccia su Piazza di Spagna. Il bistrot offre una cucina di alto livello, con un menù curato dal rinomato chef romano Arcangelo Dandini. La scelta gastronomica si presenta come una fusione tra cucina romanesca, proposte francesi (carni e formaggi) ed un interessante repertorio di dolci e pasticceria.
Amo Opera Restaurant
Vicolo Due Mori, 5, Verona (VR)
Elegante ristorante all’interno di Palazzo Forti, il museo della Fondazione Arena di Verona dedicato alla creatività e all’eccellenza dell’opera lirica italiana. Questo ristorante, punto di incontro tra musica e cibo, è ideale per una cena pre o post opera /teatro, con un menù che è un mix di tradizione veneta e creatività. Cucina raffinata ed atmosfera di gran classe.
Giacomo Arengario - Museo del Novecento, Milano
Via Guglielmo Marconi, 1, Milano (MI)
Bar e ristorante all’interno del museo del Novecento, con una vista sulle guglie del Duomo da lasciare senza fiato. Piatti di pesce e della tradizione meneghina immersi nelle sale Art Decò o nel meraviglioso dehors in vetro e ferro della loggia affacciata su piazza del Duomo.
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