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Cena al buio: spegni la luce ed accendi il gusto

La paura del buio è una di quelle ataviche angosce che colpiscono le persone sin dalla più tenera età e tendono a permanere nel tempo in alcune particolari circostanze.

Nessuno di noi può dire di non aver affrettato il passo in una via priva di luce o di non aver desiderato una luce anche fioca nelle nottate più scure e agitate.

Riguarda essenzialmente il nostro desiderio di avere sempre tutto perfettamente sotto controllo, cogliendo i dettagli visibili e facendosi un quadro completo della situazione in pochi secondi.

Esistono però momenti della vita dove la volontà di gestire ogni aspetto deve essere messa da parte, per permettere anche agli altri sensi di assumere il ruolo protagonisti e generare emozioni intense mai sperimentate prima.

La cena al buio è un’esperienza sensoriale che si colloca perfettamente all’interno di questo scenario, permettendo di affrontare i propri demoni in totale sicurezza e trasformare l’oscurità in un’alleata per acuire le percezioni.

In una situazione del genere non è il cervello a comandare, ma il cuore e rimarrete davvero stupiti di quanto può essere forte unire la suggestione e il potere evocativo del cibo, con l’impossibilità di osservare chiaramente l’ambiente circostante.

cena buio

Degustare senza l'ausilio della vista

La cena al buio è una tendenza che si sta diffondendo con una certa velocità in tutto il territorio, poiché le persone, soprattutto in questo periodo storico, hanno sempre più bisogno di vivere esperienze sensoriali al di fuori dei soliti schemi, riuscendo a contattare il proprio inconscio spesso soffocato dalle incombenze della vita quotidiana.

Lo scopo è quello di instaurare un dialogo più costruttivo con se stessi, andando a stimolare le emozioni più profonde e intense, compresa quella della paura.

Non è sbagliato provare timore: il limite è non riuscire ad affrontarlo in modo costruttivo e trasformarlo in un’occasione di crescita.

La componente del mistero, poi, non fa altro che accrescere la capacità di gustare il sapore del cibo, che viene sapientemente realizzato dai migliori chef in circolazione seguendo un filone emozionale ben definito.

Il vero divertimento consiste nel riuscire a indovinare tutti gli ingredienti utilizzati senza l’ausilio della vista, verificando solo in un secondo momento se le nostre papille gustative sono reattive e perfettamente allenate.

Portando il cibo alla bocca e cogliendone solo odore e consistenza, sarà possibile smuovere una vasta gamma di ricordi seppelliti nella memoria, legati a momenti dell’infanzia e ad aromi tipici di alcune situazioni piacevoli.

Nulla più del cibo ha un potere evocativo superiore, soprattutto se acuito ancora di più dalla totale assenza di luce e di punti di riferimento visibili attraverso gli occhi.

Immaginate di dover fare affidamento inizialmente solo sulle vostre mani, avendo il tavolo come unico alleato.

Lo scopo è quello di vivere il percorso arrivando all’estasi finale, affrontando il viaggio con una calma che permetta alla paura di scomparire.

Lentamente il buio non verrà più percepito come un nemico, ma come una sorta di velo utile a vedere all’interno invece che all’esterno, fornendovi l’occasione di scavare finalmente nell’animo e trovare il filo conduttore che magari stavate cercando.

A chi si addice una cena al buio

Non potendo vedere le persone che vi sono accanto e la loro gestualità, una cena al buio presuppone che abbiate una discreta conoscenza dei vostri compagni di viaggio, con i quali potrete comunicare solo attraverso i sensi.

Capita spesso di dire che le persone care si capiscono anche a occhi chiusi e questa è l’occasione perfetta per dimostrarlo.

Pertanto si tratta di una piacevole esperienza sensoriale da vivere in presenza del partner, così da aumentare l’affiatamento reciproco e riscoprire la potenza di un gesto piuttosto che di uno sguardo.

È un fantastico modo per dare la possibilità al dialogo di fluire libero e privo di timore, come accade quando si decide proprio di notte di fare i discorsi più importanti.

Con il favore delle tenebre, infatti, è molto più semplice lasciarsi andare del tutto, riuscendo a comunicare sentimenti che in condizioni normali faticano notevolmente a uscire.

Parliamo, quindi, di un momento davvero intenso, che merita di essere approcciato con impegno, ma anche con spensieratezza e un pizzico di incoscienza.

L’insegnamento che è possibile trarre è che non sempre tutto può essere controllato adeguatamente e in determinate circostanze è meglio che le cose vadano esattamente come devono.

Non è detto quindi che la gestione presupponga un risultato migliore, poiché a volte la capacità di emozionarsi è suscitata proprio dall’effetto sorpresa, in tal caso dato dal menù del tutto oscurato.

Per lo stesso motivo è interessante partecipare con un gruppo di amici che si conoscono ormai da tempo, così da verificare l’intesa e creare un ulteriore bagaglio di ricordi in comune da sfoderare quando la vita presenta situazioni negative.

Nonostante la vicinanza altrui, l’introspezione è l’aspetto che maggiormente dovrebbe essere accentuato, non perdendo l’occasione di conoscere parti di sé nascoste o celate nella quotidianità.

Proprio per questo motivo, non desistete dal partecipare se non avete nessuno che possa accompagnarvi, perché potrete comunque vivere una piacevole serata in compagnia delle vostre sensazioni più profonde e nascoste.

cena al buio

Come si svoge una cena al buio:
il lavoro extra dei sensi

Quando si prenota una cena al buio bisogna mettere in conto che sarà necessario arrivare con la giusta predisposizione all’appuntamento.

Lo scopo è lasciare a casa tutti i problemi dettati dalle incombenze quotidiane, permettendo alle sensazioni che piano piano verranno fuori di esprimersi liberamente.

Ciò è possibile sono se tutti e 5 i sensi sono perfettamente in allerta, collaborando al raggiungimento dell’estasi finale desiderato.

La Vista

Sembra assurdo credere che gli occhi possano essere sollecitati se si pensa a un’esperienza da vivere nell’oscurità.

In realtà, si parla in questo caso di un vedere puramente metaforico che, attraverso il nero circostante, rivolge il il proprio sguardo verso l’interno e scopre tutto ciò che abita dentro di noi.

Il consiglio è, pertanto, quello di prendersi tutto il tempo necessario, non candendo vittime della fretta eccessiva e imparando ad assaporare quelli che sono i momenti di crescita, anche attraverso il buon cibo che si ha davanti senza poterlo osservare da vicino.

Il Tatto

Il primo senso che entra in gioco quando gli occhi non hanno la possibilità di vedere è certamente il tatto, che permette di mappare il territorio circostante e prendere dei punti di riferimento per immaginare più o meno precisamente dove ci si trova.

Il primo passa sarà quello di sentire la superficie del tavolo e la fattezza dei tessuti e, solo in un secondo momento, saggiare il cibo con le mani.

Gli chef tendono a presentare pietanze originali che possono essere mangiate anche con l’ausilio delle dita, come graziosi finger food da portare alla bocca dopo averne immaginato l’aspetto.

In tal senso i polpastrelli sono essenziali, poiché con la loro sensibilità inviano importanti messaggi che il cervello deve solamente decodificare.

L'Olfatto

L’odore dell’ambiente circostante offre numerose informazioni quando è il buio a prevalere.

In questo caso sarà quello dei cibo a pervadere le vostre narici, permettendovi di identificare le pietanze solo attraverso la loro profumazione. Sarà cura degli chef ideare, pertanto, un menù profondamente evocativo e dagli aromi persistenti, in modo da incentivare il naso a compiere adeguatamente il proprio lavoro.

Le percezioni del genere sono un importante veicolo della memoria, in grado di riportare alla mente numerosi ricordi che possono strappare un sorriso con un filo di malinconia.

Sia che si tratti di pietanze note, che di piatti moderni e innovativi, lo scopo è lasciare arrivino fino al cuore, servendosi anche dell’olfatto, oltre che del palato.

Il Gusto

Come ogni viaggio che si rispetti, arriva quasi sempre il momento del raggiungimento della meta.

Lo scopo dell’esperienza sensoriale è certamente quello di godere del percorso ma, ormai al traguardo, è opportuno che i sapori esplodano in bocca in un tripudio di emozioni.Essendo, poi, un menù a sorpresa, la parte davvero divertente è quella di scoprire cosa realmente si sta degustando, verificando poi all’accenzione della luce se le convinzioni maturate sul cibo sono reali.

L’importante è cogliere delle emozioni e saperle esprimere liberamente, che saranno differenti per ognuno di noi in relazione al vissuto personale e al bagaglio maturato nel corso della vita. Via libera quindi alla sperimentazione di sapori forti e speziati, capaci di colpire il palato e rendersi perfettamente riconoscibili anche senza l’ausilio degli occhi.

In alcuni casi, infatti, la vista serve a creare barriere e preconcetti, impedendoci di assaggiare o intraprendere esperienze che potrebbero risultare piacevoli e congeniali.Come si dice, per fare un salto nel buio è opportuno armarsi di una buona dose di coraggio, che non dovrebbero mai mancare per vivere a pieno l’esistenza.

L'Udito

Le cene al buio, come molte delle serate sensoriali di questo genere, presuppongono che regni nella sala il massimo della concentrazione, così da riuscire ad ascoltare la propria voce interiore nel momento in cui decide di parlarci.

Anche quando si decide di dialogare con i compagni di viaggio, il tono è solitamente soffuso, poiché i discorsi importanti e le degustazioni di piacere non hanno bisogno di toni troppo elevati.

Via libera perciò all’ascolto della propria anima che, incentivata dal clima intimo e raccolto, è in grado di manifestarsi nel pieno delle sue potenzialità dopo aver superato il naturale timore dell’oscurità.

Dove vivere una cena al buio in Italia

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    Fino a pochi anni era una pratica sconosciuta ai più, mentre attualmente la cena al buio sta diventando una pratica sempre più diffusa nelle varie zone della nostra penisola.

    Ogni locale decide di impostare l’esperienza sensoriale secondo parametri differenti, sempre volti alla soddisfazione del cliente e al trascorrimento di una serata diversa e piacevole.

    Dialogo nel buio

    Istituto dei Ciechi di Milano, Via Vivaio, 7, Milano (MI)

    Vi invito a leggere l’intero articolo cliccando sull’immagine.

    abc irifor cena al buio

    AbC IRIFOR

    Via della Malvasia, 15, Trento (TN)

    In tutto il territorio di Trento questa associazione organizza diversi appuntamenti in ristoranti scelti di volta in volta, proponendo ai clienti divertenti cene al buio con piatti gustosi e una degustazione di prodotti tipici della regione.

    A.S.D Omero

    Via Armando Diaz, 14, Bergamo (BG)

    Nella città lombarda vengono spesso organizzate esperienze sensoriali come questa, grazie all’azione del gruppo che desidera aiutare le persone a comprendere la realtà dei non vedenti, pur vivendo una situazione piacevole e arricchente.

    CENA aL BUIO asd omero

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