Se la vita è una combinazione di pasta e magia, come diceva Federico Fellini, la pasta è una combinazione di cultura, sapienza e arte.
E nonostante la pasta sia il simbolo indiscusso della gastronomia italiana, questo prodotto ha letteralmente fatto il giro del mondo diventando uno dei piatti più amati e consumati di sempre. Un piatto immancabile nel menù di qualsiasi ristorante del mondo.
Tra chi insegue la tradizione e chi non smette di innovare, sono già 188 i Paesi che hanno introdotto questo prodotto nella propria dieta alimentare: dall’Europa alle Americhe, dall’Africa all’Asia, la pasta è sempre più l’unica vera protagonista della cucina internazionale.
Attraverso i secoli ha lasciato alle diverse generazioni una grande e importante eredità, fatta di ricette squisite, antiche maestrie e gusti autentici che non smettono mai di sorprendere.
In questo articolo ne scopriamo alcuni. Proprio quelli che non ti aspetti.
Le origini della pasta: chi l’ha inventata?
Nell’immaginario internazionale, la pasta è il simbolo incontrastato dell’italianità e della buona cucina mediterranea, ma sono stati gli italiani ad inventare la pasta o questo titolo spetta, legittimamente, a qualcun altro?
In realtà, quando si parla delle origini della pasta, non è facile scoprire chi fu il primo ad inventarla. La sua storia è ricca di mescolanze, ingredienti e tecniche differenti che cambiano a seconda dei Paesi e dei territori in cui questo prezioso alimento è nato.
E alla domanda “tra spaghetti di soia e pasta con farina di frumento, chi gioca di anticipo?”, non possiamo rispondere che: “dipende”.
Origine e tipi di pasta dall’Asia all’Europa
La verità è che esistono, parallelamente, due diverse culture gastronomiche che, in modo indipendente l’una dall’altra, hanno dato vita alla pasta. Quella cinese da una parte, che si è diffusa poi in tutto il territorio asiatico, e quella mediterranea dall’altra, diventata simbolo della cucina italiana nel mondo.
Nella lunga vita della pasta italiana c’è un passato fatto di semine e raccolte. Ed è proprio grazie alla raccolta e alla lavorazione del grano, impastato poi con acqua e cucinato sulla pietra, che Greci ed Etruschi iniziarono a produrre e consumare prodotti simili alla pasta. Nel Medioevo, questo prodotto iniziò a diffondersi anche nelle botteghe di produzione, diventando un piatto unico e ricercato, importato in ogni parte d’Italia.
Allora, chi ha inventato la pasta?
Parlando di spaghetti è comune pensare che siano stati prodotti per la prima volta in Cina. Eppure, proprio perché si tratta di un tipo di prodotto differente dalla pasta, soprattutto negli ingredienti, non si può certo attribuire loro un primato.
Gli spaghetti cinesi, infatti, venivano realizzati con miglio e soia, non con il grano. Il grano era diffuso in Italia e nel mondo arabo, e fu proprio il geografo Al-Idrin a parlare per la prima volta di “cibo di farina in forma di fili“, ovvero di triyah (letteralmente “umido”, “fresco”), un prodotto che veniva confezionato a Palermo e poi esportato nel resto d’Italia.
Ma se parliamo di pasta secca, a lunga conservazione, allora non c’è dubbio. Furono gli Arabi i primi produttori in assoluto. Gli Arabi, infatti, erano soliti essiccare la pasta (in particolare, gli spaghetti di grano) per conservarla durante gli spostamenti nel deserto.
E gli italiani? Nonostante gli Arabi abbiano inventato il processo di essiccazione della pasta, soltanto in Italia si trovarono le condizioni climatiche ideali per eseguirlo.
All’Italia va il titolo di miglior Paese di produzione e di cultura culinaria della pasta, tanto che i primi pastifici industriali nacquero proprio in alcune città d’Italia e si diffusero poi in tutto il Paese.
Le ricette di pasta nel mondo: dall’Europa al Corno d’Africa
La pasta ha davvero conquistato il mondo, tanto da spingersi oltre i confini nazionali e diventare uno dei piatti più apprezzati dagli amanti del buon cibo e del made in Italy.
Sono 188 i Paesi che importano questo prodotto e si dilettano in deliziose ricette a base di pasta. Un piatto unico oppure un primo gourmet che vede l’Italia come leader internazionale della produzione di pasta, seguita da Paesi come il Venezuela e la Tunisia.
Nel giro di un decennio, il dato sull’export della pasta italiana è aumentato del 50% con Russia, India e Cina tra i Paesi che più amano e consumano pasta.
Al primo posto dei Paesi extraeuropei, però, ci sono gli U.S.A., che importano circa 151 mila tonnellate di pasta all’anno. E se ci si sposta più a Sud, in Brasile, si scopre persino che il primo produttore di pasta del Sud America è una grande città brasiliana, Rio de Janeiro.
Ma diamo un’occhiata alle ricette di pasta nel mondo che, dalle Americhe al Giappone deliziano i palati degli amanti del cibo italiano.
La pasta a New York: piatti rivisitati con salse e formaggi
La ricetta dei Baked ziti è l’asso nella manica dei newyorkesi. Si tratta di una casseruola con pasta di ziti e sugo di pomodoro, gratinata e condita, a piacimento, con formaggio, funghi e salsiccia.
Un ingrediente che si ripete nella cucina della Grande Mela è proprio il formaggio. Quello degli spaghetti con salsa di formaggi, infatti, è un altro piatto particolarmente apprezzato dagli abitanti di New York.
La pasta a Rio de Janeiro: una vera passione per gli spaghetti
E se a New York vanno forte i formaggi, a Rio de Janeiro sono gli spaghetti i veri protagonisti delle ricette made in Italy. A Rio si gustano soprattutto i Macarrão ao molho branco, un piatto molto gustoso fatto con spaghetti, besciamella, panna, maizena, sale e pepe.
Nella capitale sudamericana della pasta, gli spaghetti vengono serviti come primo oppure come contorno che accompagna piatti della cucina locale come la picanha.
Ricette di pasta in Giappone e Cina: ingredienti italiani e note orientali
Se ci si sposta verso l’Oriente, la pasta italiana conquista un importante primato. In particolare, in Giappone e in Cina, la pasta è uno dei prodotti più amati, tanto che entrambi i Paesi si annoverano tra i maggiori importatori di pasta italiana del mondo con più di 75mila tonnellate dal primo e oltre 15 mila tonnellate dalla seconda.
In Giappone, la pasta in forma di paccheri e spaghettoni e condita con ingredienti tipici della cucina mediterranea viene consumata sia in casa che nei ristoranti italiani.
In Cina, invece, gli ingredienti dei piatti italiani si sposano perfettamente con gli usi della cucina asiatica. La pasta, servita con salsa di pomodoro e basilico, viene cucinata nel wok e gustata con le classiche bacchette in bambù.
La pasta in Germania e in Australia: un inno al ragù e alla carbonara
Se nel mondo la pasta italiana è riuscita a riservarsi un posto d’onore, in Europa è più facile scovare i suoi più grandi estimatori. In particolare, sono i tedeschi ad importare maggiori quantità di pasta italiana, con ben 360 mila tonnellate all’anno.
Tra le ricette di pasta più amate in Germania ci sono gli spaghetti alla bolognese, preparati con ragù di carne come vuole la tradizione.
Nell’altra parte del globo, in Australia, è la carbonara a deliziare i palati degli amanti della cucina italiana, anche se non sempre la scelta degli ingredienti rispecchia il buon gusto del Bel Paese.
La pasta in Africa: la cucina mediterranea più speziata
Gli spaghetti vanno per la maggiore, soprattutto in Etiopia dove la pasta si fa largo tra Yetsom Beyaynetu e la gustosa tartare etiope.
Un piatto veloce e molto apprezzato nel Corno d’Africa, quasi sempre preparato con il berberè, una miscela di spezie realizzata con peperoncino, coriandolo, ajowan, chiodi di garofano, ruta e zenzero. La ciliegina sulla torta è il formaggio locale, con cui si condiscono gli spaghetti per dare un tocco in più alla ricetta. Anche l’olio d’oliva è un prodotto molto apprezzato, soprattutto negli spaghetti con berberè, ayib (formaggio etiope) e bocconcini di trota marinati.
Eppure, al secondo posto, tra i maggiori importatori di pasta nel mondo, c’è la Tunisia. Diventata un vero e proprio crocevia di culture gastronomiche, la Tunisia è il luogo in cui la cucina italiana ha di gran lunga superato quella locale: qui si mangiano più spaghetti che cous cous.
Non c’è dubbio, la pasta è un’autentica magia.